La casa del Conte Verde
La Casa del Conte Verde è Situata nella parte più antica del centro storico di Rivoli. Si affaccia sul tratto più stretto della Via Piol, l’arteria principale e più animata del borgo. La facciata si innalza su tre livelli, sottolineati da due cornici orizzontali che si estendono lungo l’intero prospetto.
Oggi è un palazzo storico adibito a centro polifunzionale, oggi può ospitare diversi eventi, quali mostre conferenze, vernissage e tanto altro. La Casa del Conte Verde è composta da Spazi espositivi, sala conferenze e bookshop
Le tre sale espositive sono situate al primo piano. Sono impreziosite da soffitti a cassettoni ed archetti con mattoni a vista, oltre che da un balconcino con decorazioni in cotto originali del XIV secolo. Alle sale si accede mediante ascensore dal piano terreno.
Mostra alla casa del Conte Verde
Dal 7 al 30 ottobre il Museo Casa del Conte Verde della Città di Rivoli ospita la mostra storico/culturale Città ferite Torino – Rivoli anni ‘70. La Mostra è organizzata dall’Associazione “La porta di vetro”, dall’Università della Terza Età di Rivoli, dall’Amministrazione comunale e alcuni partner, tra i quali la Regione Piemonte. E’ costituita da un lungo percorso di studio e di ricerca storica sulla memoria degli “anni di piombo”. I quali hanno visto il territorio torinese subire attacchi cruenti che provocarono morti e feriti. Si articola attraverso pannelli espositivi suddivisi in quattro sezioni che ripercorrono il periodo storico ed i suoi tragici avvenimenti. Le immagini appartengono agli archivi dei quotidiani La Stampa e La Gazzetta del Popolo, i testi sono curati dallo storico Michele Ruggiero. La curatela è di Tiziana Bonomo.
Gli eventi
Due in particolare gli eventi considerati: l’aggressione delle Brigate Rosse al dottor Enrico Boffa, per 12 anni Presidente dell’UNITRE di Rivoli, il 21 ottobre 1975. E l’assalto alla Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino nel dicembre 1979. L’aggressione al dottor Enrico Boffa, Presidente dell’Università della Terza Età di Rivoli dal 2000 al 2012, “specializzato” in controversie sul lavoro, fu uno dei primi ferimenti pianificati dalle Brigate Rosse su dirigenti. Un fatto collegato alla sua attività di Direttore del personale della Singer di Leinì. In mostra articoli di giornale e fotografie che documentano il fatto di cui fu vittima.
L’attentato
L’attentato alla SAA è stato uno tra i tanti che ha contrassegnato quel periodo consegnato alla cronaca prima e alla storia poi come “Anni di piombo”. La mostra ripercorre con le immagini il clima in cui si viveva a Torino. Quattro le sezioni: l’Assedio, che descrive le fasi della “militarizzazione”, soprattutto durante i processi alle Brigate Rosse, in cui si ritrovò catapultata la città: gli Attentati, dominati da escalation che dalle minacce verbali alle auto bruciate, dalle aggressioni e ai sequestri di persone, portarono alle cosiddette “gambizzazioni” e agli omicidi; il Dolore affinché la memoria ci restituisca il sacrificio per aver conservato il senso della convivenza civile e con essa il valore della resistenza alla violenza; l’Attacco alla Scuola di Amministrazione Aziendale in cui furono ferite gravemente dieci persone. Tra di loro anche il rivolese Vittorio Musso.